Quali sono le nuove tendenze del giornalismo americano? Che cosa è il “brand journalism”? Perché negli Usa questo nuove modello di comunicazione è oggi così popolare, mentre in Italia ancora fatica ad affermarsi?
E ancora, in quale contesto storico nasce il giornalismo in U.S.A.? Tomas Jefferson, principale redattore della Dichiarazione di indipendenza e presidente degli Stati Uniti , in un celebre passo disse: “… se spettasse a me di scegliere se si debba avere un governo senza giornali o giornali senza un governo, io non esiterei un istante nel preferire la seconda soluzione”. Le parole di uno dei principali protagonisti della rivoluzione che avrebbe portato alla nascita degli Stati Uniti esprimono bene la fede nella libertà di stampa e la solida coscienza della sua funzione e dei suoi diritti, con la quale nasce il giornalismo americano. Ma media americani sono sempre stati davvero “il cane da guardia del potere”, oppure in alcuni momenti hanno fallito in questa loro missione?
Il corso abbraccia idealmente 200 anni di storia americana e passa in rassegna i grandi reportage, il “civic journalism”, il “citizen journalism” per arrivare -appunto- al neonato “brand journalism” .
Il percorso di aggiornamento è firmato da Dario Biocca, professore dell’Università degli Studi di Perugia, ed permette di fare un “tuffo” nel giornalismo più famoso al mondo.
Il corso, riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti, vale sei crediti, ha un costo di 30 euro.