I giovani giornalisti praticanti della Scuola di Giornalismo di Perugia seduti nelle prime file dell’aula magna insieme ai loro parenti. Appena dietro, i finanziatori delle cinque borse di studio. E poi i rappresentanti dei Soci. Il presidente del “Centro italiano di studi superiori per la formazione e l’aggiornamento in giornalismo radiotelevisivo”, Antonio Bagnardi, ha voluto questa disposizione per inaugurare il XIV biennio della Scuola di Perugia, fondata nel 1992 dalla Rai e dall’Università di Perugia. Una scelta simbolica, non casuale, quella della disposizione in aula magna: in prima fila i giovani che scelgono una professione sempre più difficile, le loro famiglie che li supportano in questo delicato percorso e quanti credono nei giovani e nella formazione a tal punto da destinare annualmente importanti somme di denaro per le borse di studio.
“Il vero giornalismo è un atto semplice: andare, vedere e raccontare – ha detto Bagnardi rivolgendosi ai giovani praticanti e alle oltre cento persone presenti nell’aula magna -, ma per restituire il fatto senza pregiudizi, sinceramente, con rettitudine, bisogna avere un dono: il dono dell’indipendenza, il bene più prezioso del nostro mestiere”.
Un intervento, quello di Bagnardi, imperniato sulla centralità che dovrebbero avere i giovani nel “discorso pubblico” (e in ogni agenda di ogni governo, mentre si assiste a tassi record di disoccupazione giovanile) e sulla fiducia nell’alta formazione, ma come autentica “porta che si apre sulla vita e sul lavoro”, non come “mezzo” che – nella perpetua assenza di risposte – rischia di trasformarsi in “fine”.
Questo l’intervento integrale del presidente Antonio Bagnardi per l’inaugurazione
del XIV biennio della Scuola.
A rappresentare la categoria dei giornalisti il presidente dell’Ordine, Carlo Verna: “L’alta formazione serve sempre. Voi vi state preparando non ad ottenere il tesserino di giornalisti professionisti (di qui a qualche mese sarete praticanti): vi state preparando a svolgere una funzione sociale importantissima, il sale della democrazia”, ha detto Verna per poi aggiungere: “La comunità dei giornalisti si riconosce all’interno di principi e regole ed è una comunità che garantisce il cittadino. Non è un caso che l’art. 21 della Costituzione al suo rovescio preveda il diritto del cittadino a essere correttamente informato”.
Il presidente dell’Ordine si è poi soffermato sul rapporto tra giornalismo e social network con un lungo e dettagliato intervento che potete trovare qui.
Nel corso della mattinata sono state consegnate cinque borse di studio, assegnate sulla base del merito e del reddito. Tre, erogate da privati, sono a copertura dell’intera retta biennale di 12mila euro e sono intitolate a: Gianni Pasquarelli, che fu direttore generale della Rai e tra i fondatori della Scuola; Alberto La Volpe, indimenticato maestro di giornalismo televisivo; Matthias Filippone Thaulero, ex allievo della Scuola, scomparso prematuramente in un incidente stradale nel 2001. Le altre due borse, a copertura parziale, sono in ricordo di Federico Orlando (erogata dalla FNSI-Federazione nazionale della stampa italiana) e di Dante Ciliani, che fu presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria.
All’inaugurazione (in occasione della quale ha inviato un saluto l’Amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini) erano presenti, tra gli altri: il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Franco Moriconi; l’assessore della Regione Umbria, Antonio Bartolini; il vicesindaco del Comune di Perugia, Urbano Barelli; il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Giampiero Bianconi; il presidente della fondazione “Bonucci”, Francesco Depretis.