That’s the press, baby!

Deadline

Il grande semiologo francese Roland Barthes coniò la formula del punctum pensando alla fotografia: “Il punctum di una fotografia – scrisse Barthes in La camera chiara – è quella fatalità che, in essa, mi punge, ma anche mi ferisce, mi ghermisce.”

La frase “E’ la stampa, bellezza!“, pronunciata da Humphrey Bogart mentre la rotativa si mette in moto imprimendo in modo inesorabile l’inchiostro sulla carta, è forse il punctum di tutto il cinema dedicato al giornalismo.

Il film Deadline U.S.A., che in Italia fu distribuito con il titolo L’ultima minaccia, è del 1952, il regista era Richard Brooks (un ex reporter che conosceva bene il mondo delle redazioni) e il protagonista, appunto, un indimenticabile Humphrey Bogart.

La storia, in breve, è questa: un giornale, che sta per essere venduto, potrebbe finire nelle mani di chi vuole mettere a tacere un’inchiesta sul malaffare (il malaffare che, in questo caso, corrompe e uccide). Ma il direttore del giornale fa di tutto per convincere la proprietaria della testata a non vendere.

Quando il boss, che pensava di aver zittito i reporter, fa al telefono le sue ultime minacce, il direttore-Bogart allunga la cornetta verso la rotativa che si sta fragorosamente mettendo in moto e dice al boss: “That’s the press, baby!”, “E’ la stampa, bellezza, la stampa, e tu non puoi farci niente!”.